E' sempre il mattone al primo posto delle spese degli italiani. Alla fine del 2010 solo il 5% delle attività delle famiglie era investito in titoli di stato, e le passività finanziarie erano costituite per circa il 41% da mutui per l'acquisto dell'abitazione.
Nel Supplemento al Bollettino Statistico di Bankitalia su «La ricchezza delle famiglie italiane», si legge che a fine 2010 in termini reali (a prezzi costanti) la ricchezza complessiva è diminuita dell'1,5% rispetto alla fine del 2009, ma in particolare la ricchezza in abitazioni è cresciuta. Alla fine del 2010 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane ammontava a oltre 4.950 miliardi di euro, corrispondenti in media a poco più di 200.000 euro per famiglia. La ricchezza in abitazioni, a prezzi correnti, é cresciuta tra la fine del 2009 e la fine del 2010 dell'1% (circa 48 miliardi di euro). La crescita é stata molto inferiore al tasso medio annuo del periodo 1995-2009 (circa il 5,9%), a causa del rallentamento delle quotazioni sul mercato immobiliare. In termini reali, la diminuzione della ricchezza in abitazioni rispetto al 2009 é risultata pari a circa lo 0,5 per cento.
Secondo i dati dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell'Agenzia del Territorio, durante la prima metà del 2011 i prezzi degli immobili sono aumentati dello 0,5 per cento rispetto alla fine del 2010. Sulla base di queste e di altre informazioni, si ipotizza un incremento del valore della ricchezza in abitazioni per il primo semestre del 2011 di poco superiore all'1 per cento.