«Attenzione agli errori e alle distorsioni sul mercato immobiliare, rischiamo di passare dal pessimismo più nero all'euforia, che non è mai buona consigliera». A lanciare l'allarme è Giuliano Olivati, presidente provinciale della Fiaip di Bergamo, la Federazione italiana agenti immobiliari professionali.
«Troppi parlano senza una solida base scientifica - dice Olivati - in base a impressioni passeggere che poi rimbalzano da un sito internet a un quotidiano e così via. Qualcuno già profetizza un aumento dei prezzi, mentre è proprio il loro plafonamento ad avere fluidificato il mercato, troppo a lungo ingessato da richieste anacronistiche, che non tengono conto che l'economia mondiale è cambiata dal 2007 ad oggi».
E prosegue: «È necessario un serio check-up del mercato immobiliare, una rilevazione statistica solida e affidabile, per capire se i segnali di ripresa, dopo due anni di fermo, saranno confermati, o se si tratta di un fuoco di paglia. Gli economisti parlano di ripresa a W, con molti alti e bassi, stile otto volante, nessuno può garantire che si tornerà ai valori pre-crisi, ma di certo ci vorranno anni per risalire la china, deve prima cessare l'onda lunga dei licenziamenti, e le banche devono riaprire il credito».
«Con l'inizio di settembre riparte la macchina dell'Osservatorio immobiliare Fiaip Bergamo, con i suoi 1.000 operatori aggregati sul mercato, che fanno capo a 300 agenzie immobiliari e di mediazione creditizia su tutto il territorio provinciale - spiega il presidente Fiaip Bergamo -. Anche quest'anno la raccolta dei dati di mercato è telematica, attraverso l'area riservata del sito web della federazione. In questo modo tutti i nostri associati partecipano alla raccolta, fornendo un campione statistico che non ha eguali sul territorio».
Già al lavoro per la rielaborazione statistica dei dati anche il comitato scientifico dell'Osservatorio, composto dal presidente provinciale e da quattro consiglieri Fiaip Bergamo (Roberto Boffelli, Antonino Chiarini, Salvatore Ranucci e Roberto Tassetti). «In attesa dei nuovi dati statistici non possiamo lasciarci andare a commenti euforici - precisa Olivati - ma di certo possiamo dire che l'immobiliare sta ricominciando a muoversi perché i prezzi sono calati mediamente di un 20 per cento rispetto ai picchi del 2007: infatti i proprietari che non si adeguano al mercato restano al palo, ingolfando la piazza di immobili invenduti».
«Altra falsa percezione da sfatare - prosegue Olivati - è quella di molti proprietari che temono di perderci vendendo il loro immobile in questa fase di mercato. È un'illusione ottica, le case si sono rivalutate di un 120-130 per cento in 10 anni, se negli ultimi tre anni il mercato si è ridimensionato di un 20% gli immobili hanno comunque raddoppiato il loro valore dall'introduzione dell'euro a oggi, altro che perderci. Ma in questa fase di mercato abbiamo una domanda vivace pronta ad acquistare case al valore di mercato attuale, i venditori motivati hanno tutto l'interesse a cogliere quest'occasione. Il problema non è la trattativa e la maggior elasticità richiesta ai venditori, il problema vero si avrebbe se venisse meno la domanda, allora sì che la macchina si fermerebbe».