Un passo avanti per favorire l’architettura ecosostenibile e rendere più rispettoso dell’ambiente il nostro modo di ‘abitare’ aumentando l’offerta di energia da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica dei nostri edifici. Ecco cosa sono i certificati bianchi, un’invenzione tutta italiana nata nel 2005 per incoraggiare, come stabilito in Europa, le imprese distributrici di energia elettrica e gas e le società operanti nel settore dei servizi energetici (ESCO) a diffondere l’efficienza e il risparmio energetico dei consumatori. Il supervisore del meccanismo incentivante è l’autorità dell'energia, che valuta i progetti con l'aiuto dell'Enea.
L’1 novembre sono entrate in vigore le nuove regole per i titoli di efficienza energetica (TEE) o certificati bianchi. Le novità accresceranno la disponibilità dei TEE allargando la possibilità di usufruire degli incentivi a un numero maggiore di progetti. L’ammissione al rilascio dei titoli sarà possibile anche per progetti di taglia ridotta, con decurtazioni variabili tra il 20% e il 93%.
Finalmente ci saranno molti più vantaggi per chi investe nell’efficienza energetica, con effetti di lunga durata grazie all’introduzione del coefficiente TAU che si basa sulla ‘vita tecnica’ dell’intervento che tiene conto di quanto risparmio si può generare grazie alla tecnologia installata. Con le vecchie regole dei certificati bianchi si considerava soltanto la ‘vita utile’ dell’intervento limitata a un numero di anni convenzionale e non si teneva conto della durata nel tempo dell’intervento di efficienza. La durabilità dell’intervento favorisce finalmente gli investitori, prima penalizzati.