Tra febbraio e giugno 2010, le banche hanno sospeso mutui per 3.2 miliardi di euro ad circa 24mila famiglie. La misura è stata applicata a 23.793 contratti di mutuo, per un debito residuo di 3.2 miliardi di euro. La liquidità in più per far fronte alla crisi, ha raggiunto una quota pari a 155 milioni di euro. Ogni famiglia avrà dunque a disposizione in media 6.800 euro in più. Questi i dati del monitoraggio sulla sospensione dei mutui.
Nel dettaglio, la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato l'intera rata (90% dei casi). La causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni “in bonis” (senza ritardi nei pagamenti) è stata la sospensione dal lavoro o riduzione dell'orario (Cig, mobilità ecc.).
Nelle posizioni con ritardo nei pagamenti, invece, la cessazione del rapporto di lavoro subordinato. Dal punto di vista “territoriale”, il maggior numero di domande ammesse è al nord con il 58,5%, seguono sud e isole con il 22,2% e il centro al 19,3%.
In particolare, l'Accordo sulla sospensione delle rate di rimborso dei mutui siglato lo scorso dicembre tra ABI e Associazioni dei consumatori, è diretto ad offrire uno strumento immediato di aiuto alle famiglie. Le caratteristiche principali sono:
- sospensione per almeno 12 mesi, anche nei confronti dei clienti con ritardi nei pagamenti fino a 180 giorni consecutivi;
- mutui di importo fino a 150.000 euro accesi per l'acquisto, costruzione o ristrutturazione dell'abitazione principale;
- clienti con un reddito imponibile fino a 40.000 euro annui, che hanno subito o subiscono nel biennio 2009 e 2010 eventi particolarmente negativi (morte, perdita dell'occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cassa integrazione).
Il Piano è partito il 1° febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento ad eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.
(Fonte: ABI)